ANALISI MICROTREMORI
La determinazione delle Vs30 (velocità media di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 metri di profondità) risulta essere fondamentale per la definizione dei suoli secondo l'inquadramento della nuova normativa tecnica in materia di progettazione antisismica.

Per tale valutazione, oltre alla sismica in foro (downhole e crosshole) ed alla sismica di superficie (rifrazione e riflessione ad onde S) metodi alternativi di modellazione del sottosuolo, basati sull'analisi delle onde superficiali (Rayleigh), hanno assunto importanza progressivamente crescente negli ultimi anni.

Tra le varie tecniche disponibili, l'analisi dei microtremori risulta essere particolarmente soddisfacente sia dal punto di vista dei risultati che dal punto di vista economico, essendo realizzabile con procedure operative molto simili a quelle impiegate per la sismica di superficie convenzionale.

L'elaborazione del segnale consiste nel trasformare le registrazioni effettuate in spettri bidimensionali di tipo "slowness-frequency" che permettono, attraverso un picking manuale, la definizione di una curva di dispersione caratteristica del moto sismico, strettamente correlata ai valori Vs relativi ai terreni prossimi alla superficie.
L'inversione di questa curva consente di ricostruire l'andamento delle velocita.


Analisi MicrotremoriAnalisi Microtremori
La prova MASW permette di determinare in modo dettagliato l'andamento della velocità delle onde di taglio S in funzione della profondità attraverso lo studio della propagazione delle onde superficiali o di Rayleigh.

Tale metodo di indagine si distingue in "attivo" e "passivo":

1. Nel "metodo attivo" le onde superficiali sono prodotte da una sorgente posta in superficie e registrate da una serie di ricevitori disposti linearmente sul terreno
2. Nel "metodo passivo" vengono registrati i microtremori prodotti da sorgenti sismiche naturali o di natura antropica (traffico veicolare, attività industriali, ecc)

Le due tecniche indagano bande spettrali differenti: più incentrato sulle alte frequenze (15-80 Hz) il primo, con informazioni riguardanti la parte più superficiale di sottosuolo; più mirato, invece, sulle basse frequenze (5-20 Hz) il secondo, con la possibilità di fornire informazioni sugli strati più profondi.

La combinazione delle due tecniche consente di ottenere dettagli circa un ampio spettro di frequenza e quindi di ottenere una dettagliata ricostruzione dell'andamento della velocità delle onde di taglio sia in superficie che in profondità.

L'analisi consiste nella trasformazione dei segnali registrati in uno spettro di frequenza bidimensionale di tipo "phase velocity-frequency" caratteristico del moto delle onde sismiche in superficie. Sullo spettro di frequenza ottenuto, viene, successivamente, eseguito il "picking" della cosidetta funzione di dispersione, la quale associa una velocità di fase a ciascuna delle componenti in frequenza del segnale analizzato.

L'inversione della curva di dispersione consente infine la determinazione dell'andamento delle velocità delle onde di taglio Vs al variare della profondità.

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